De Dochter van de Korenaar L’Enfant Terrible

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Creatura strana ed enigmatica questa Enfant Terrible di De Dochter van de Korenaar, partendo dall’etichetta questa  birra viene definita “A special, geuze-style ale brewed with wild yeast” e sopratutto spicca la scritta “Serve very Cold!“.

Ora, in quanto alla definizione di geuze-style ale  immagino che sia riferita ad una questione geografica (il birrificio si trova a Baarle Hertog, enclave belga in territorio olandese) o, ipotesi più probabile, al fatto che questa birra non sia un blend di due o più lambic.  Per quel che riguarda il “servire molto fredda!” mi è sembrato proprio un suggerimento fuori luogo infatti non l’ho seguito ( e consiglio di non farlo), una birra con un profilo aromatico così ricercato verrebbe irrimediabilmente corrotta da temperature molto fredde

La base di questa Enfant Terrible è la Bravoure, belgian smoked ale di casa messa a fermentare in botti di rovere con l’aggiunta di Bretttanomyces e Lactobacillus, dopo circa sei mesi viene imbottigliata e lasciata a rifermentare per altri due mesi prima di essere immessa sul mercato.

Nel bicchiere il colore è un invitante arancio lievemente opalescente sormontato da una schiuma fine, ocra e abbastanza persistente.

Il naso è decisamente interessante e complesso, da subito si notano vividi gli aromi tipici dei lieviti selvaggi con la presenza di note stallatiche, cuoio e muffa a cui si affianca in maniera sorpendente una pennellata di torba che contibuisce a rendere il tutto molto rustico. Seguono note fruttate  (frutta rossa, pesca, ananas maturo) ed una certa salinità data dalla persistenza della nota affumicata.

In bocca il corpo è medio così come la carbonazione è vivace, l’attacco è caraterizzato dall’infezione lattica ben evidente anche se non troppo aggressiva, manca un pò di corpo nel mezzo ma si percepisce comunque  una bella nota agrumata, il finale è secco ed esprime con grande forza un accento terroso, vegetale e torbato.

Una birra desamente particolare nel suo carattere che riesce a coniugare le asprezze delle fermentazioni spontanee alla voluttuosità dell’affumicatura, complessa ma al tempo stesso di facile approccio. La vedrei bene ad accompagnare del salmone affumicato. [dLc]

Nazione Belgio, ABV 7%, Servita a 10°.

Piccolo Birrificio – Nua Barric

A volte tornano si direbbe, ma forse no… Ricordate il Piccolo birrificio di Apricale, creatura nata  dalla indomita, visionaria mente di   Lorenzo Bottoni? Bene, ieri sera sono venuto in possesso di questa Nua, edizione “barric”, con mia somma contentezza.

La birra in questione, che in etichetta riporta la dicitura Mild Sour Ale, viene ottenuta dall’assemblaggio tra barriques nelle quali    hanno maturato  una birra “standard” ( per circa 18 mesi) ed una birra giovane, progettata per l’occasione.

Nel bicchiere il colore  è un meraviglioso rosso rubino, la schiuma è abbastanza fine, beige e moderatamente persistente.

Il naso è molto complesso ed invitante: da subito si notano le note caratterizzate dalla presenza  di lieviti selvaggi a cui si aggiungono sentori legnosi, di frutta rossa (lampone su tutto), un tocco di albicocca, toni terrosi, muffa e un leggero accenno di tabacco. Devo dire che anche al naso le sensazioni sono nettamente vinose.

In bocca il corpo è medio ed una buona carbonazione va ad alleviare i sentori acetici che da subito assalgono la lingua, dopo poco la birra si allunga dimostrando un bel corpo e un ottimo bilanciamento tra note dolci e l’acidità selvatica che non risulta essere troppo invadente, anzi, col passare del tempo la birra tende a diventare sempre più rotonda ed equilibrata.

I sentori al palato sono  mela verde, pera, frutta rossa e rinfrescanti note citriche;  la chiusura è secca, abbastanza astringente ed il finale porta con sè note fruttate per  lungo tempo.

Non c’è  davvero nulla da appuntare, questo è  un grande esempio di Sour Ale,  rinfrescante quanto basta per diventare un ottimo aperitivo ma al contempo con un carattere abbastanza complesso da poter ricoprire un ruolo da protagonista a tavola, la vedrei bene su carni rosse, formaggi stagionati e magari su un dessert alla crema. [dLc]

Paese: Italia

ABV: 6%

Servita a 10 °