Nella corsa al luppolo che ha visto gli americani come attori protagonisti, iniziatori ed irrefrenabili sperimentatori amanti del magico fiore, ecco che la Sierra Nevada fa la “mossa perfetta” e crea questa super pale ale.
Evidentemente dalle parti di Chico si sono chiesti come valorizzare al massimo l’utilizzo del luppolo è la risposta è stata tanto semplice quanto impegnativa ossia… si prende il luppolo appena raccolto e, naturalmente usandone in quantità industriali, lo si utilizza in tempi strettissimi. Questo è vero per questa “Southern Hemisphere” che utilizza luppoli della Nuova Zelanda raccolti durante la nostra primavera, che, messi immediatamente sull’aereo volano verso la California, ma è ancora più veritiero nel caso della Northen Hemispere (in arrivo tra poco) visto che utilizza luppoli autoctoni e viene brassata in tempi strettissimi.
Questo raccolto del sud ci regala una birra che nel bicchiere si mostra di un bel ambrato carico e abbastanza velato; la schiuma è fine, bianca e poco persistente.
Al naso l’impatto è di un certo impatto , aromatica e persistente, questa birra esprime con potenza sentori terrosi, resinosi, aghi di pino, una nota lievemente floreale e citrica si accompagna con una punta speziata, il tutto decisamente ben assemblato.
In bocca dimostra un buon corpo con una media carbonatazione che conferisce stabilità, i sentori virano verso gusti erbacei e lievemente terrosi, ancora fiori (mi viene in mente la violetta) e poi prende forma un amaro vegetale importante, di lunga persistenza che potrebbe disturbare qualcuno ma che, a mio parere conferisce un aurea d’imponente possenza a questa american ipa. Non di semplicissimo approccio ma molto buona. [dLc]
Paese: U.S.A
Servita a 10°
ABV: 6.7%