Brooklyn Black Chocolate Stout

Compagna ideale per combattere il freddo, deve i suoi natali ai gusti particolarmente raffinati (anche se non troppo delicati) di Caterina II di Russia, lo stile Imperial Stout rivive magnificamente in questa reinterpetazione (o ridifinizione?) della brewery americana.
Colore scuro, scurissimo. Pece, schiuma fine e poco persistente decisamente marrone, come da manuale. Il naso si dimostra subito profondo e sinuoso: cioccolato, frutti rossi, una leggera nota resinosa e sentori di melassa vanno ad appaiarsi ad un accenno alcolico che lascia intravedere la consistente gradazione di questa birra.
In bocca si presenta con un corpo importante, quasi viscoso, la carbonazione è moderata. Il gusto è perfettamente coerente con gli aromi: cioccolata, liquirizia, caffè e un bel tocco leggermente vegetale che va a chiudere il tutto. Il finale è lungo, morbido e persistente.

Birra complessa ma al contempo genuinamente beverina sopratutto se si considera il 10% riportato in etichetta, davvero ottima. [dLc]

Paese: U.S.A

Servita a 12°

ABV: 10%

Sierra Nevada Southern Hemisphere

Nella corsa al luppolo che ha visto gli americani come  attori protagonisti, iniziatori ed irrefrenabili sperimentatori amanti del magico fiore, ecco che la Sierra Nevada  fa la “mossa perfetta” e crea questa super pale ale.

Evidentemente dalle parti di Chico si sono chiesti come valorizzare al massimo l’utilizzo del luppolo è la risposta è stata tanto semplice quanto impegnativa ossia… si prende il luppolo appena raccolto e, naturalmente usandone in quantità industriali, lo si utilizza in tempi strettissimi. Questo è vero per questa “Southern Hemisphere” che utilizza luppoli della Nuova Zelanda raccolti durante la nostra primavera, che, messi immediatamente sull’aereo volano verso la California, ma è ancora più veritiero nel caso  della Northen Hemispere (in arrivo tra poco) visto che utilizza luppoli autoctoni e viene brassata in tempi strettissimi.

Questo raccolto del sud ci regala una birra che nel bicchiere si mostra di un bel ambrato carico e abbastanza velato; la  schiuma è fine, bianca  e poco persistente.

Al naso l’impatto è di un certo impatto , aromatica e persistente, questa birra esprime con potenza sentori terrosi, resinosi,  aghi di pino, una nota lievemente floreale e citrica si accompagna con una punta speziata, il tutto decisamente ben assemblato.

In bocca dimostra un buon corpo con una media carbonatazione che conferisce stabilità, i sentori virano verso gusti erbacei e lievemente terrosi, ancora fiori (mi viene in mente la violetta) e poi prende forma un amaro vegetale importante, di lunga persistenza che potrebbe disturbare qualcuno ma che, a mio parere conferisce un aurea d’imponente possenza a questa american ipa. Non di semplicissimo approccio ma molto buona. [dLc]

Paese: U.S.A

Servita a 10°

ABV: 6.7%