Birrificio Bruton- Bianca


In leggero (ma sacrosanto) ritardo sul carattere atmosferico bizzoso di questi giorni, ritorno su una birra bevuta nel pieno della canicola estiva e di cui ho preso nota.
Questa “Bianca” del birrificio Bruton si dichiara sin dall’inizio come una biere blanche in pieno stile: aromatizzata con coriandolo e buccia d’arancia (come da manuale) vede però anche l’impiego di Farro (non maltato) biologico prodotto in Garfagnana , ossia a due passi dal birrificio stesso.
Nel bicchiere il colore è giallo paglierino e opalescente; la schiuma è bianca, soffice, abbastanza fine e persistente.
Al naso la birra si presenta subito con un delicato attacco mielato (millefiori), crosta di pane , giunge poi una bella nota di fiori bianchi e sentori di cereali . Il tutto molto pulito ed elegante.
In bocca il corpo si dimostra abbastanza esile e presenta una buona carbonazione che rende la bevuta molto vivace e rinfrescante ; dopo un accenno maltato si percepisce subito la speziatura del coriandolo che, stranamente, si fa sentire molto più in bocca che al naso, una leggera acidità accompagna verso un finale secco, leggermente citrico e persistente.
Bruton si conferma un ottimo birrificio che a grandi passi si sta facendo largo tra i produttori italiani, forse questa Bianca non sarà tra i loro prodotti più originali ma senz’altro è una birra di qualità che si attiene allo stile di riferimento con ottimi risultati, sembra che l’intento principale di questa birra sia quello di lasciarsi bere in quantità e di rinfrescare il palato. Cos’altro si potrebbe volere da una Bianca? [dLc]

Paese: Italia
ABV: 5%
Servita a 7°

Pater Lieven Blanche


Cosa ci potrà mai essere di meglio di una birra wit con il primo vero giorno d’estate del 2012? Si, forse una saison, hai ragione ma…
Direttamente dal villaggio di St. Lieven-Esse, nelle Ardenne Fiamminghe, ossia la casa della Van den Bossche brouwerij arriva questa Pater Lieven: nel bicchiere il colore è oro antico, molto opalescente e con una schiuma bianca, ma poco fine e, sopratutto, poco persistente.

L’aroma si presenta bene però con  con le sue note di miele millefiori, fieno, coriandolo, pepe, un delicato tocco floreale (sembra lavanda) e per terminare ecco una scorza d’arancia che va a chiudere il tutto.

In bocca colpisce l’alta carbonazione che cozza decisamente con la poca schiuma creatasi nel versare la birra (tenendo conto che si tratta di una wit, quindi VOGLIAMO più schiuma di quellache ha espresso questa birra) ed il corpo è decisamente watery, forse troppo.

L’attacco è maltato, poi subito arriva un accenno floreale ed infine ecco la chiusura inaspettatamente amara per lo stile.Purtoppo la beva risulta molto scavata nel mezzo, tra l’attacco ed il finale passa davvero troppo poco (tempo e sostanza), solo una lieve acidità mi fa percepire qualcosa di distinto, per il resto  la birra manca di pulizia e scorrevolezza.

Ammetto una mezza delusione: birra che al naso prometteva bene, ma poi in bocca si dimostra troppo confusa e con poca personalità; probabilmente una bottiglia maltrattata dalla distribuzione, visto che in giro ne ho letto abbastanza bene. [dLc]

Paese: Belgio

Servita a 8°

ABV: 4.5%